titolo

Informazioni importanti
Notizie e novità
seguici su:
Documentazione

mudita yoga

Scarica il libretto dello Yoga per la meditazione


Associazione Centro Yoga Anahata
Via Scalabrini 19/21 (Ospizi Civili), 29122 Piacenza
http://www.centroanahata.org ............e-mail: info@centroanahata.org
contatti: .339 270 9918 (cell. Silvia) - 0523 336715 (segr. tel.)
csen 

Che cos'è lo yoga?

"yogas citta vritthi nirodhah"
trad.: lo yoga calma i vortici della mente
Yoga sutra, I-2 Patanjali.

 
Che tipo di yoga si pratica nel nostro centro?
 
Nel nostro centro si pratica principalmente Hatha yoga e Raja Yoga, quindi si dà un'importanza particolare alla pratica delle asana (posizioni immobili), il pranayama (controllo del respiro), pratyahara (ritrazione dei sensi), dhyana-dharana (concentrazione e meditazione), senza dimenticare le pratiche di rilassamento, mantra yoga, yama e niyama (pratiche etiche) e l'approfondimento della filosofia, religione e cultura indiana.

Il termine "Yoga" significa unione. Unione tra le varie polarità umane, ma anche ri-unione con il proprio sé profondo "Purusha" (cfr. Samkhya).
Lo yoga è una millenaria disciplina di origine indiana il cui scopo consiste nella liberazione dalla catena del samsara. Le più antiche vestigia ritrovate relativamente allo yoga sono una formella rappresentate un proto-shiva in posa yogica, ritrovate a Mohenjo Daro, nella valle dell'Indo (oggi Pakistan) e databili 2500 a.c.Pertanto questa disciplina vanta un'antichità di almeno 4500 anni! Eppure mantiene ancora oggi tutta la sua modernità: il segreto consiste forse nel rivolgersi ad aspetti della vita umana che vanno al di là del tempo e di ciò che è contingente.
Lo yoga è una disciplina empirica: come disciplina richiede costanza, applicazione e determinazione; é empirica perchè ogni individuo deve percorrere il suo cammino di conoscenza da solo; lo yogin è prima di tutto uno sperimentatore.
Normalmente in occidente si parla di "yoga" come se fosse una unica disciplina organica; ma sotto questo nome si celano pratiche anche molto diverse tra loro. Per semplificare, ciò che nel nostro immaginario collettivo è "lo yoga" sono essenzialmente due tecniche, intimamente connesse tra loro: il raja yoga e lo hatha yoga. Nel nostro Centro si pratica principalmente Hatha yoga, ma senza scordare tutte le pratiche relative al raja yoga.
In questa sintetica introduzione tracceremo solo una breve descrizione di entrambe; rimandiamo ad una trattazione più approfondita nelle sezioni dedicate.

Il raja yoga (o astanga yoga) è una complessa disciplina psicofisica che si occupa di ogni aspetto dell'individuo: fisico, psichico, emotivo, spirituale.
Esso consta di otto (asta) gradini o membra (anga):
- yama: una serie di precetti relativi alla vita sociale; ahimsa (non violenza); satya: veridicità; asteya: astensione dal furto; brahmacarya: continenza sessuale; aparigraha: assenza di possessività.
- niyama: precetti per preparare l'adepto alla pratica dello yoga: sauca (purezza); samtosa (appagamento); tapa: austerità; svadhyaya: studio del sè e dei testi sacri; Isvara-pranidhana: abbandono a Dio.
- asana: posture immobili del corpo. Mantengono la salute e la scioltezza del corpo, aumentano la propria consapevolezza, mettono in moto energie sottili. Sono dettagliatamente spiegate nei testi di hatha yoga.
- pranayama: controllo, o meglio padronanza del respiro. Gli antichi saggi scoprirono che attraverso il controllo del respiro non solo si acquietano gli stati emotivi, ma si riescono anche a padroneggiare energie sottili. Anch'essi sono dettagliatamente spiegati nei testi di hatha yoga.
- pratyahara: ritrazione dei sensi. Il praticante comincia ora un percorso più interno, distaccandosi da tutti gli oggetti dei sensi che distraggono la mente.
- dharana: concentrazione. Lo yogin si concentra su un qualsiasi oggetto,cercando di eliminare tutte le possibili correnti mentali che possono distogliere dalla concentrazione.
- dhyana: contemplazione. L'adepto ormai è saldamente concentrato sull'oggetto, senza più disturbi proveniente dall'esterno o dalla mente stessa, la quale è tuttora presente e crea una sottile distinzione tra soggetto meditante e oggetto della meditazione.
- samadhi: meditazione o enstasi. Lo yogin è completamete assorbito nella sua meditazione. Quando è veramente saldo in questo stato, supera il livello del contingente e della natura (prakriti), per giungere al puro livello del sè incontaminato ed eterno (purusha) - cfr.la filosofia samkhya - infrange la catena delle rinascite (samsara) e diventare uno jiva-mukti, un liberato vivente e raggionge lo scopo ultimo dello yoga. Sebbene la parola "meditazione" sia piuttosto inflazionata e spesso ursata a sproposito, la sua pratica in questi termini è estremamente ardua.
Il testo fondamentale è lo yogasutra di Patanjali.

Lo hatha yoga si compone anch'esso di vari gradini:
- (yama): non-violenza, sincerità, onestà, castità, perdono, fermezza, compassione, rettitudine, moderazione nella dieta, purezza
- (niyama): ascesi, accontentarsi, fede religiosa, liberalità, adorazione del Signore, ascolto della dottrina, la vergogna per comportamenti scorretti, retto intelletto, recitazione dei mantra, oblazione sacrificale
- satkarman: i sei atti purificatori
- asana posture immobili del corpo, spesso accompagnate da bandha (contrazioni) e mudra (gesti delle mani)
- pranayama: controllo del respiro
- pratyahara: ritiro dei sensi dagli oggetti esterni, introspezione
- dhyana: stato di ininterrotta concentrazione, costante e serrata meditazione su un punto
- samadhi: particolare stato di profonda concentrazione, durante il quale ogni differenza tra colui che pensa, oggetto meditato e il pensiero stesso viene meno.
I testi fondamentali sono: Hatha yoga pradipika, Gheranda samhita, Shiva samhita, editi da Promolibri.

Come si vede le due discipline hanno molte similitudini; entrambe procedono per gradini, che hanno un senso logico di progressione. Nello hatha yoga yama e nyiama sono inseriti tra parentesi, perchè seppure importanti non hanno la stessa valenza assoluta che rivestono nel raja yoga. Nei testi dello hatha yoga le posizioni e i pranayama sono spiegati dettagliatamente, mentre negli yoga sutra ad essi sono dedicati pochi versi, sia perchè in questa tecnica essi rivestivano una minore importanza, sia perchè erano gli stessi maestri che le insegnavano direttamente agli allievi. Inoltre lo hatha yoga dà grande importanza alla fisiologia mistica, alle nadi, alla susumna, ai cakra e alla risalita di Kundalini (cfr. capitolo dedicato), perciò anche il corpo doveva prendere una forza e resistenza adamantina per sostenere l'energia sprigionaa dal processo di risalita del serpente.
E' scritto che il raja yoga era praticato nel periodo d'oro dell'umanità (infatti gli yoga sutra risalgono probabilmente ai primi secoli dell'era cristiana, mentre i saggi compassionevoli hanno esposto lo hatha yoga per il periodo degenerato in cui viviamo (kali yuga): i testi fondamentali risalgono circa al XVI secolo della nostra era.