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Alcuni consigli importanti


Alcuni degli avvertimenti qui riportati appaiono sparsi in altri paragrafi. Ritenendoli importanti, e a costo di ripeterci, abbiamo ritenuto necessario raccoglierli in uno scritto omogeneo.


Le trappole in cui possiamo cadere...

Spesso per far sì che i vegetali crescano più grandi e belli, vengono usate nelle coltivazioni dei fertilizzanti sintetici a base di azoto, che oltre a produrre dei vegetali di scarsa qualità, inquinano le falde acquifere. Per combattere i parassiti si usano pesticidi in quantità massicce, che oltre a fare stragi di insetti dannosi e innocui, uccidono anche uccelli e piccoli mammiferi. Inoltre ormai da qualche anno si stanno coltivando massicciamente vegeli geneticamente modificati (OGM), potenzialmente pericolosi per la salute non solo umana, ma planetaria: agendo su meccanismi che non si conoscono alla perfezione, e così delicati nel loro equilibrio, non si sa cosa realmente si ottiene. Inoltre gli OGM sono più resistenti delle piante tradizionali, e pertanto tendono ad essere invasivi e prendere il sopravvento sulle colture non-modificate. Ormai sono centinaio gli organismi modificati: prima fra tutte la soia ed il mais, usati in un numero grandissimo di prodotti industriali: leggendo le etichette, vi stupirete di quanti prodotti contengono lecitina di soia e amido di mais, e poi altri cerearali, patate, pomodori, e chissà quante alrtre centinaia di specie... Inoltre per la legge italiana, non è obbligatorio scrivere se si usano OGM. Pertanto prestate molto attenzione sulle etichette: se il prodotto non è biologico, o se non c'è esplicitamente scritto che non contiene OGM, non avete alcuna garanzia in proposito!
Ancora più grave la situazione per quel che riguarda il latte (per tacere della carne). Infatti le mucche mangiano il foraggio (quasi sempre coltivato nel modo appena descritto); inoltre per curare e prevenire malattie, vengono "imbottite" di antibiotici, antidepressivi e altri vari medicinali, come gli anabolizzanti, per velocizzarne la crescita, delle sostanze stimolanti, per aumentare la produzione di latte... E' di pochi mesi fa lo scandalo della "mucca pazza", dovuta all'alimentazione impropria di animali vegetariani con farine animali. Qui la pazzia è solamente umana! La cosa, dopo lo scalpore iniziale, é stata messa debitamente a tacere (una malattia che ha un incubazione di vari anni non può essere debellata in sei mesi)...

E alcuni piccoli consigli per evitarle...

- La situazione come potete vedere é grave, ma è inutile preoccuparsi più di tanto: cerchiamo di fare dei piccoli cambiamenti nelle nostre abitudini: se abbiamo la possibilità di coltivare un piccolo orto, non solo ne avremo delle soddisfazioni personali, ma anche mangeremo delle cose sicuramente più sane.

- Acquistando i cibi nei negozi e nei supermercati, spendiamo un po' di tempo nel leggere la composizione dei prodotti, e non solo la data di scadenza: evitare prodotti con conservanti, sostanze chimiche varie, coloranti, esaltatori di sapori, grassi idrogenati, grassi transaturi, grassi animali, grassi vegetali non ben specificati, lecitina di soia, amido di mais (vedi paragrafo sugli OGM) e ogni altra sostanza "sospetta".

- Spesso i formaggi sono ottenuti dal caglio animale, per raccogliere il quale degli animali vengono uccisi. Accertarsi del sistema di produzione. Molti formaggi industriali vengono ottenuti con cagli chimici. Ironia della sorte, sono proprio quelli più naturali che ci possono dare dei problemi!

- Acquistare per quanto possibile dei cibi freschi, o se scatolati, lontani dalla data di scadenza. Gli yogurt durano circa un mese, ma progressivamente perdono le loro preziose caratteristiche. Il miele può durare, se conservato adeguatamente, un anno, e così pure l'olio di oliva.

- Comprare secondo le reali necessità, per evitare di dover buttare del cibo guasto o scaduto. Non è solo un fatto economico, ma un segno di rispetto per la sacralità del cibo e nella ricerca di uno sviluppo sostenibile.

- Acquistare verdure di stagione. Può sembrare una precisazione banale, ma quanti di noi sanno più quale sia il periodo di ogni ortaggio o frutta? Se necessario, munirsi delle apposite tabelle che spesso appaiono sulle riviste specializzate. Le ciliegie a Natale o le castagne a Ferragosto, in genere non hanno lo stesso sapore che nel loro periodo di reale maturazione; costano più soldi; spesso vengono dall'altra parte dell'emisfero (pensate all'inquinamento e allo spreco di energia che il solo trasporto e conservazione comporta); spesso sono coltivate in serre, ed essendo fuori della loro stagione, più delicate e attaccabili da parassiti: questo comporta un uso più intenso di fertilizzanti e pesticidi). Inoltre, ogni cibo ha un suo preciso valore in relazione al periodo dell'anno e alla zona in cui è prodotto: in inverno ci sono verdure e frutti più nutrienti e concentrati, in estate più zuccherini e idratanti. Questo non avviene per caso: cerchiamo di seguire la Natura!

- Per tutte le ragioni fin qui esposte, acquistare per quanto possibile prodotti biologici o quantomeno a lotta integrata. Il maggior costo verrà ripagato in salute e benessere. E' vero che le frodi, volontarie e involontarie ci possono sempre essere, ma al momento è l'unica, per quanto fragile, garanzia che abbiamo: diamo un po' di fiducia ai nostri simili. Nei casi dubbi, conviene acquistare dei prodotti delle grandi aziende: sono più controllate, hanno un marchio e un prestigio da difendere. Inoltre ormai i prodotti biologici hanno una presenza rilevante anche nella grande distribuzione.

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Alcune semplici regole per la preparazione dei cibi.

...Sebbene le teorie ayurvediche dell'alimentazione prevedano regole specifiche in rapporto alle diverse costituzioni, noi riteniamo che mantenendo una dieta leggera ed equilibrata, dove siano assenti ( o presenti in modo molto saltuario) carni, pesci, uova, alcol, condimenti o intingoli, in cui gli alimenti siano freschi e variati, consumati in quantità adeguate alle proprie necessità, sia sufficiente ad avvicinarsi al proprio equilibrio psico-fisico. Inoltre è importante affidarsi nella preparazione del cibo, entro certi limiti, al proprio istinto ed ai propri desideri. Troppo spesso la fretta e la necessità ci portano a scelte standardizzate che mortificano il gusto ed il piacere di mangiare. Infatti, oltre alla qualità dei cibi che mangiamo, è importante il loro aroma, le combinazioni, il loro aspetto estetico, la loro presentazione. L'impatto di una tavola apparecchiata con cura, l'aspetto attraente dei cibi cucinati, dei colori gradevoli, predispongono positivamente il commensale; viceversa cibi della stessa qualità, ma presentati in modo poco attraenti, su una tavola spoglia, non invogliano certo al pasto, inducono a mangiare in fretta, eccedendo, anche quando non necessario, con l'uso di sale o spezie.
...Le ricette che forniremo, non sono certo dei punti di arrivo, regole immutabili da seguire alla lettera: sono, al contrario, degli spunti, semplici idee da modificare, elaborare a piacere, divertendovi, come abbiamo fatto noi, a seguire il nostro istinto, a dare sfogo alla fantasia, abbinando colori e sapori: nel peggiore dei casi, il risultato non sarà forse esaltante, ma senz'altro commestibile, ed avrà aumentato il bagaglio delle nostre conoscenze in materia; inoltre, usando la fantasia, potremmo modificare le ricette adattandole alle nostre necessità, e cosa assai importante, al contenuto della nostra dispensa, in modo da usare al massimo ciò di cui disponiamo, evitando gli sprechi (atro grave difetto della nostra civiltà). E ciò non solo per un fatto meramente economico: pensiamo a tutta l'energia ed il tempo occorso ad una mela per svilupparsi, giungere a completa maturazione, il dolore certamente costatele essere strappata dal suo ramo, e poi, per nostra negligenza, marcire in un angolo: è certamente una mancanza, piccola forse, al principio di ahimsa, non-violenza; ma l'attenzione costante nelle cose minime, porta poi a rendere più facili le grandi scelte.
La qualità e la conservazione dei cibi che giungono sulla nostra tavola è certamente importante, e tutti noi che siamo interessati a questo tipo di alimentazione (con qualsiasi motivazione di base), siamo già sufficientemente sensibilizzati a questo genere di tematiche. Un punto che vorremmo piuttosto focalizzare è: l'attitudine con cui ci disponiamo a preparare e cucinare il cibo. Se cuciniamo distratti, pensando ad altro, nervosi, irritati o stanchi, se non ci piace ciò che stiamo facendo, senz'altro queste disposizioni negative del nostro essere si trasmetteranno al cibo che stiamo cucinando. Una disposizione d'animo positivo, serena, il considerare un'azione importante la preparazione del cibo, mantenendo un'attitudine di rispetto e gratitudine verso di esso, l'amore per le persone per cui il pasto sarà preparato contribuisce a generare e trasmettere agli alimenti un'energia positiva e sottile che sebbene non sia sempre percepibile in modo distinto come il sapore, è tuttavia molto importante. Un cibo preparato con amore, da una persona cara, per quanto semplice, ha sicuramente un effetto diverso da un altro, magari più ricco, preparato in modo impersonale o meccanico da una grande mensa: e ciò siamo in grado di sperimentarlo tutti.
...Le ricette che presenteremo, potranno essere usate in larga misura anche dai macrobiotici o dai vegani: sarà sufficiente sostituire lo zucchero o il miele con il malto; il latte con il latte di soja; il formaggio con il tofu; lo yogurt con del tofu cremoso o stemperato con olio o latte di soja; spesso anche l'uovo può essere vantaggiosamente sostituito dallo yogurt o dalla lecitina di soia, che ottiene l'effetto addensante; le solacee con altre verdure a piacere: come al solito, la fantasia aiuta a superere i piccoli ostacoli.
In linea di massima, useremo prodotti che crescono alle nostre latitudini, perché anche questo fa parte del concetto di "naturale": se un alimento cresce in India, o in Giappone e non in Italia, avrà anche questo un suo profondo significato. E se una piccola quantità di cibi esotici possono arricchire la nostra tavola, non devono essere la fonte principale della nostra alimentazione.

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