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Il mantra yoga (lo yoga del suono)

La parola mantra deriva dalla combinazione delle due parole sanscrite manas (mente) e trayati (liberare). Il mantra si può quindi considerare come un suono in grado di liberare la mente dai pensieri.
Sostanzialmente consiste in una formula (una o più sillabe o frasi), generalmente in sanscrito, che vengono ripetute per un certo numero di volte al fine di ottenere un determinato effetto, principalmente a livello mentale, ma anche, seppur in maniera ridotta, a livello fisico ed energetico.
Esistono moltissimi mantra per gli scopi più diversi; la maggior parte sono in sanscrito, ma ne esistono anche in altre lingue. Il mantra più conosciuto è il mantra Om (AUM).
Il loro uso varia a seconda delle scuole spirituali o delle filosofie. Vengono principalmente utilizzati come catalizzatori spirituali, parole e vibrazioni che inducono nei devoti una graduale concentrazione. I mantra vengono utilizzati anche nei rituali magici, per accumulare ricchezza, evitare pericoli, o eliminare nemici, sia nell'induismo che ancor di più nel buddhismo tibetano (Vajrajana). Questo è il loro aspetto "oscuro", che gli yogin rifuggono.
I Mantra hanno origine in India all'interno dell'Induismo Vedico e nel Jainismo, popolari in diverse e moderne pratiche spirituali che si rifanno seppur in modo impreciso alle antiche pratiche delle religioni Orientali.
La potenza del mantra risiede nella vibrazione (spanda), e grande enfasi viene posta alla loro corretta pronuncia ( grazie allo sviluppo della scienza fonetica, in India, migliaia di anni fa ). Il loro scopo è liberare la mente dalla realtà illusoria e dalle inclinazioni materiali.
Per gli autori delle scritture Indù delle Upanishad, la sillaba Aum stessa costituisce un mantra, e rappresenta Brahman, il Dio supremo, colui che ha creato l'universo.
La sola pronuncia corretta di questa sillaba consente l'esperienza diretta di illuminazione, si sperimenta direttamente Dio.
I Bramini erano la casta sacerdotale del popolo Ariano, coloro che conservavano le sacre scritture, inizialmente dei Veda, più tardi anche delle Upanishad. Per secoli, solo loro erano a conoscenza dei mantra e delle sacre formule ed erano autorizzati a cantarli durante le sacre cerimonie ed ai sacrifici.
Tuttavia, con l'avvento delle scuole Indù di Yoga, Vedanta, Tantra e Bhakti, il mantra è entrato a far parte delle consuete pratiche religiose.
I Mantra sono anche considerati suoni archetipali. Quello che simbolizzano dipende dal contesto, e dalla mente della persona che li ripete. Studi sul simbolismo dei suoni, hanno dimostrato che i suoni delle vocali hanno un significato se siamo o no di loro consapevoli. Inoltre, associato ad ogni suono, è possibile svelare un simbolismo situato su più livelli.
Cosi, anche se non li conosciamo, i mantra non sono semplicemente l'espressione fonetica di un cerimoniale privo di significato - nessuna espressione vocale è completamente priva di significato - ma vibrazioni, che, opportunamente ripetute, hanno effetti generalmente positivi su mente,corpo e spirito.
I Mantra hanno avuto origine dai grandi testi sacri Indù, principalmente i Veda. In questi testi, vere e proprie opere d'arte, la tecnica di scrittura si sviluppa su due righe, dette "sloka", anche se molti mantra vengono eseguiti su una riga singola o persino in combinazione con singole parole.
Il mantra fondamentale è Aum, nell'induismo consciuto come il "pranava mantra", la sorgente di tutti i mantra. Il significato filosofico si fonda sull'idea Indù di "nama-rupa" o del nome-forma, che suppone che tutte le cose, le idee, o le entità presenti nell'esistenza e nel cosmo fenomenologico, hanno un nome e una forma di qualche genere. Il nome-forma della vibrazione primordiale Aum è la prima manifestazione "nama-rupa" di Brahman, la realtà immanifesta.
Prima dell'esistenza e al di là dell'esistenza l'unica sola realtà era il Brahman, e sua la prima manifestazione nell'esistenza è Aum.Per questa ragione Aum viene considerato il mantra più potente e fondamentale, spesso usato come prefisso e suffisso in tutte le preghiere Indù.
Mentre alcuni mantra invocano specifici Dei o principi, i più importanti tra i mantra, come l'Aum, il Shanti, il Gayatri, ed altri focalizzano colui che li pronuncia sulla realtà ultima delle cose.
Nel tantrismo Indù, l'universo è suono. Il supremo (para) causa l'esistenza attraverso la Parola (Shabda). La Creazione consiste di vibrazioni di varia frequenza e ampiezza che danno luogo ai fenomeni del mondo.

Japa
Japa era un concetto della saggezza Vedica che incorporava i mantra, quale forma principale di puja, o venerazione, il cui fine ultimo è la moksha o Liberazione. Essenzialmente, japa significa ripetizione, divenuta una pratica consueta presso la religione Indù, attraverso varie forme di Yoga e Tantrismo. Questa tecnica consiste nella ripetizione continua di mantra, di solito in cicli di multipli di tre, il più popolare dei quali è il 108. Per questa ragione gli Indù usano il mala, corrispondente al rosario della religione cristiana, contenente 108 perle e una perla principale chiamata "meru".
I devoti eseguono la japa utilizzando le dita e contando, per ogni perla, la ripetizione di un mantra scelto. Una volta raggiunte le 108 ripetizioni, se desiderano continuare un altro ciclo di mantra, il devoto deve tornare indietro senza attraversare la perla "meru" e ripetere.
Si dice che attraverso le japa i devoti siano i grado di raggiungere un'estrema focalizzazione sulla divinità scelta o sul principio del mantra. Le vibrazioni, i suoni e gli echi del mantra sono considerati estremamente importanti, in quando si suppone, secondo le diverse scuole di pensiero Indù, siano in grado di risvegliare il prana o vita spirituale, e persino di stimolare l'energia dei chakra.
Qualsiasi sloka tratta da Testi Sacri induisti come i Veda, le Upanishad, la Bhagavad Gita, lo Yoga Sutra e persino dal Mahabharata e dal Ramayana è considerata abbastanza potente da essere ripetuta con grande effetto, e quindi possedere lo status di mantra.
Un mantra è generalmente è formato dal nome di una divinità che viene salutata in questo modo : "Aum namah ------", "Aum namo ------", oppure, "Aum Jai ( Gloria!) -----" o con altre combinazioni diverse. Per esempio: "Aum namah Shivaya" (Aum, mi arrendo a Te, Shiva ), "Aum namo Narayanaya (mi inchino a Te, Narayana); oppure "Aum Namo Bhagavate Vasudevãya", (Saluto universale al Dio Visnhu), "Aum Shri Ganeshaya Namah" (Aum, mi arrendo al Signore Ganesh), e "Jai Ma Kali" e "Aum Hrim Chandikãyai Namah. " (mantra di Devi).